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Manca qualcosa per portare IBM Power in Cloud?

Last Updated on 8 Giugno 2021 by Guglielmo Maffeis

Di Giancarlo Pighin, Alliance Manager di Deda.Cloud

Come ben ci siamo accorti tutti, da ormai qualche anno la narrativa della migrazione al cloud è sempre stata piuttosto totalizzante: se puoi andare in cloud, probabilmente dovresti andarci.
Ciò naturalmente è ben giustificato, il cloud prima ancora che come collocazione con un valore tecnico è un modello organizzativo che ha permesso a tutti i business di scalare e ormai si potrebbe osservare che stia diventando un indicatore del successo di una azienda sul mercato. Chi ha bisogno di crescere davvero in fretta non ha tempo di maturare in casa staff e competenze e chi a crescere almeno punta ha bisogno di rendere ponderati e distribuiti gli investimenti e questo lo può fare con chi può portare ai sistemi i vantaggi dell’economia di scala.
Certamente poi a queste importanti euristiche di business si uniscono vantaggi tecnici, agilità sullo strato applicativo ecc..
Ecco ma come mai tutto ciò si è riversato nel mondo x86 mentre chi poggia sui sistemi Power non si è sentito così coinvolto? Esistono ostacoli concreti ed ostici dietro a questa attesa?
Facciamo un passo indietro ma prometto che sarà breve per non suscitare nostalgie.
AS/400 è arrivato in Italia in un periodo eccellente per l’industria italiana ed ha saputo affermarsi da noi come una piattaforma che portava con se’ tante possibilità ma anche tanto quieto vivere, che come italiani tanto ci piace. Power infatti è sempre stato monolitico, solido, affidabile e supportato alla grande da IBM Italia sia tecnicamente che con la formazione. Era assolutamente una scelta facile. Va però notato che Power è una piattaforma single vendor e che la presa che ha avuto in Italia nelle sue versioni più legacy l’ha avuta solo nel mercato giapponese, bastano questi motivi per capire come negli anni del cloud AS/400 sia semplicemente stata meno raccontata in cloud e come effettivamente ci sia stato poco bombardamento sul tema. Forse, vien da dire, qualcuno ha anche pensato che quel quieto vivere non andava disturbato per spostare un sistema così monolitico in cloud.

In realtà è più esatto pensare il contrario, cioè Power capitalizza i benefici del cloud particolarmente bene e più delle altre architetture ed i motivi sono proprio nella sua monoliticità.
Power infatti tende ad elaborare proprio tutto al suo interno e a diminuire tanto il carico sul networking, quindi opera in cloud con profitto anche dove le connessioni non sono eccelse, è tutto sommato una piattaforma che nella sua chiusura e nella sua peculiarità è poco esposta agli attacchi informatici, dunque distribuire più touchpoint non aumenta i rischi, è anche una piattaforma che tipicamente può permettere grandi risparmi in una economia di scala rispetto che da una singola azienda potendo contare in cloud su grande agilità negli upgrade e ben minore esigenza di sovradimensionamento rispetto ad una infrastruttura stand alone, in ultima è una piattaforma per cui le competenze stanno uscendo dal mondo del lavoro ed è bene iniziare ad agganciarsi alla gestione di un service provider esperto come Deda Cloud per non rischiare più di ritrovarsi scoperti da un momento all’altro, oltre ad ottenere nell’immediato risparmi e continuità nella manutenzione. Dal punto di vista del cliente andare in cloud significa attingere immediatamente a configurazioni aggiornate e di ultima generazione sia HW che SW che nel mondo as400 significano l’integrazione con molte e nuove tecnologie applicative e di servizi che permettono di attuare la trasformazione digitale senza aver bisogno di infrastrutture complesse.
Oltre a queste considerazioni naturalmente valgono anche quelle ampiamente raccontate dal mondo x86, il modello di gestione agile ed efficiente, la locazione in siti ad hoc e soluzioni di business continuity e disaster recovery poco costose che garantiscono al business di non avere mai fermi prolungati.

E gli ostacoli? Beh, nulla di più e nulla di meno di una qualsiasi migrazione al cloud. Va verificata la compatibilità tra infrastrutture e la consistenza applicativa ma per questo ci sono i professionisti preparati, certificati, con svariati progetti alle spalle e anche capaci di ascoltare i clienti e proporre modelli flessibili anche finanziariamente. Tutto sommato la strada non è in salita, è poco trafficata ma per chi la conosce non è un problema.

Se vuoi approfondire scrivici pure, www.deda.cloud  

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