Last Updated on 4 Marzo 2021 by Roberto De Pedrini
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Introduzione
RDi (Rational Developer for i) è l’ambiente di sviluppo completo ed integrato per gli sviluppatori che lavorano su IBM i.
RDi è ricco di numerose funzioni e caratteristiche che consentono ad uno sviluppatore di svolgere tutte le sue attività.
Eppure mancano alcune piccole funzionalità, che nel lavoro quotidiano di programmatore rivestono una grande importanza.
Fortunatamente RDi in ambiente Eclipse consente di creare dei plug-in per estendere le sue potenzialità.
Uno dei plug-in che sicuramente non può mancare nell’installazione di RDi è iSphere.
iSphere è un plug-in open source disponibile sia per WDSCi 7.0 sia per RDi 8.0 e successivi. I proprietari del progetto sono TaskForce IT-Consulting e Tools400 ovverosia Thomas Raddatz, che ha fatto un grandissimo lavoro per crearlo e per continuare a manutenerlo ed arricchirlo con nuove caratteristiche.
Installazione
Installare i plug-in di RDi è molto semplice: nella mia guida rapida all’installazione di RDi 9.6 (https://www.markonetools.it/rdi-for-i-9-6-installazione/) al cap. “Installare i plug-in” trovate una descrizione passo passo.
Dopo aver installato il plug-in in RDi è importante aprire le Preferenze > iSphere e eseguire la funzione di creazione della libreria di iSphere sul sistema IBM i a cui ci si collega.
Le istruzioni dettagliate possono essere consultate a questo link: http://isphere.sourceforge.net/help/html/install/install_library.html.
La libreria richiede IBM i 7.1. Se si ha la necessità di utilizzarla su release precedenti bisogna ricrearla manualmente seguendo le indicazioni in http://isphere.sourceforge.net/help/html/install/install_library.html#using_iproject.
Panoramica delle funzionalità
Le caratteristiche disponibili nel plug-in iSphere sono:
- editor binding directory (indirizzario di collegamento): consente di creare e modificare le voci di una binding directory. Inoltre da un oggetto service program (*SRVPGM) nel menu contestuale è disponibile la voce “Reperimento sorgente di binding“.
- editor aree dati: consente di editare il contenuto delle aree dati. Dal menu contestuale visualizzato facendo clic su un oggetto area dati è disponibile la voce “iSphere Data Area editor“.
- editor spazi dati: consente di editare il contenuto di aree dati (di tipo carattere) e di spazi utenti aggiungendo una struttura dati che “mappa” il contenuto. La definizione “spazio dati” è specifica del plug-in iSphere per identificare “aree dati o spazi utente”. Tramite il designer degli editor dello spazio dati è possibile definire la mappatura, in maniera simile per logica a come si definirebbero i sottocampi di una struttura dati in un programma RPG. Il designer si avvia dal menu iSphere scegliendo la voce Creazione editor spazio dati. Una volta definito uno o più editor è possibile utilizzarlo nel momento in cui si accede dal menu contestuale alla modifica di un’area dati o di uno spazio utente.
- visualizzatore code dati: dal menu contestuale accessibile da un oggetto di tipo *DTAQ è disponibile la voce iSphere Data Queue Monitor che consente di visualizzare le voci della coda dati. E’ anche possibile inviare un messaggio a una coda dati
- editor, confronto e ricerca file messaggi: queste 3 funzioni consentono di gestire molto comodamente anche da RDi i file messaggi. Si possono editare i messaggi; evidenzio che a differenza del comando WrkMsgF esiste anche la funzione di copia di un messaggio. Oppure si possono confrontare agevolmente due file messaggi per mostrare tutte le differenze e dal risultato della comparazione procedere ad aggiornarli
- confronto e ricerca file sorgenti: iSphere incrementa ulteriormente le potenzialità del confronto dei membri sorgenti di RDi. Dal menu contestuale di un membro sorgente si accede alla voce “Editor confronto” che consente di specificare il membro da confrontare (che può trovarsi anche in un’altra connessione). Anche la ricerca di stringhe in file sorgenti di iSphere offre più funzioni rispetto alla ricerca standard di RDi. Si possono creare condizioni di ricerca multiple (in AND o in OR). Condizioni che possono essere confrontate per l’intero sorgente o per la singola riga. Eventualmente si può ricorrere anche alle espressioni regolari. Il risultato della ricerca può essere comodamente esportato in un file excel.
- copia membri tra IBM i diversi: questa funzione aggiunge la voce “Copia membri in…” al menu contestuale visualizzato facendo clic destro sul nome di uno o più membri sorgente e consente di copiarli su un altro sistema IBM i eventualmente sovrascrivendoli se già esistono. Questa funzione utilizza il PC su cui è in esecuzione RDi come “ponte” di collegamento tra i due IBM i.
- aggiunte al debugger: nel menu contestuale visualizzato facendo clic destro sulla voce di un processo in debug si hanno a disposizione 3 voci:
- copia nome qualificato del processo
- job log explorer
- gestione file di spool
- gestione file di spool: RDi possiede già una propria gestione degli spool nel sottosistema “File sottoposti a spool“, ma quella di iSphere è sicuramente più ricca di caratteristiche utili. Innanzitutto la definizione dei filtri consente maggiori possibilità di selezione in base anche a data/ora, dati utente e tipo modulo. I file di spool possono essere aperti o salvati come file di testo, PDF o HTML.
- LPEX tag attività: scrivendo delle parole chiavi specifiche (p.es. FIXME, TODO) nelle righe commento di un membro sorgente consente di creare automaticamente delle attività LPEX. Dalla vista attività con un doppio clic sull’attività si apre direttamente il sorgente posizionata alla riga commento corrispondente dove poter proseguire a completare e/o correggere il codice. Un metodo molto comodo per non dimenticarsi di completare una modifica che si è costretti a lasciare in sospeso.
- etichette oggetti RSE ovverosia i cosiddetti “decoratori”: nella vista RSE a lato di ogni oggetto è possibile visualizzare ulteriori informazioni: testo della descrizione, nome della libreria e/o nome del file. I decoratori si configurano da Preferenze > iSphere > Aspetto
- gestione filtri e azioni RSE
- gestione code messaggi: in RDi manca la possibilità di visualizzare i messaggi contenuti in una coda messaggi. iSphere colma questa lacuna con il sottosistema “iSphere Messaggi“
- esploratore joblog: si accede a JobLog Explorer con un clic destro su una voce dal sottosistema Processi. Consente di visualizzare il joblog di un lavoro con diverse possibilità di filtro dei messaggi in base alla gravità, al testo o anche specificando una stringa SQL più complessa. Joblog explorer consente anche di effettuare il parsing di un file di spool del joblog.
- esploratore traccia lavoro: il Job Trace explorer consente di visualizzare e filtrare le voci di job trace ottenute dal comando STRTRC/ENDTRC e memorizzate in diversi file QAYPE*
- esploratore voci di giornale: consente di visualizzare le voci contenute nei ricevitori di giornale con la possibilità di filtrarle in base ad una clausola where in stile SQL. Consente anche di effettuare una comparazione di voci di giornale side-by-side.
- emulatore 5250: anche l’emulatore 5250 incluso in iSphere è sicuramente migliore rispetto a quello di RDi
- opzioni PDM per iSphere: se si lavora ancora in un contesto di sviluppo misto tra RDi e PDM, si possono sfruttare anche delle opzioni PDM specifiche per iSphere che consentono dalla sessione 5250 di attivare l’apertura del membro sorgente in RDi oppure di effettuare la comparazione tra sorgenti oppure impostare un punto di ingresso di servizio (per il debug).
- Pre-processor utility (STRPREPRC): consente di memorizzare in righe commento all’interno del sorgente le istruzioni che STRPREPRC interpreta per eseguire i comandi di compilazione. Così non c’è il rischio di dimenticare parametri particolari di compilazione.
Link utili
iSphere home page help: http://isphere.sourceforge.net/help/
iSphere project SourceForge: https://sourceforge.net/projects/isphere/?source=navbar
iSphere plugin home page: http://isphere.sourceforge.net/
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